EDITORIALE (O QUASI..)
Parlando di radio pirata in Italia si commette spesso l'errore di confondere le radio libere, magari con un
connotazione diversa rispetto ai soliti network FM nazionali, con le vere e proprie radio illegali, cioè stazioni
che si appropriano dell'etere in maniera completamente libera e che decidono di rischiare multe e
provvedimenti giudiziari per poter trasmettere liberamente anche solo mezz'ora alla settimana.
In alcuni paesi europei (Inghilterra, Germania, Olanda) queste stazioni radio sono molto attive, sia in onde
corte sia in FM , queste 16 pagine vogliono dare l'opportunità di ascoltare queste stazioni o addirittura di
convincere chi legge a provare la fantastica esperienza di appropriarsi dell'etere per qualche minuto,
naturalmente dando il minimo bagaglio tecnico e operativo per farlo. Ci vogliamo quindi unire a tutta la
comunità di liberi DJ che ogni giorno trasmettono la loro musica nell'etere liberamente per il solo gusto di
diffondere sia le loro idee e sia i loro gusti musicali,
TRASMISSIONI FM
Ogni giorno ognuno di noi si sintonizza sulle frequenze che vanno dai 87 Mhz ai 108 Mhz in modulazione di
frequenza ascoltando musica, informazioni ed altro, il tutto proveniente di solito da grandi network
nazionali o da radio locali più o meno grandi: non capita invece quasi mai di ascoltare qualche segnalino
debole e con una qualità audio magari scadente che non trasmette con le solite regole dei palinsesti
radiofonici completamente dediti al "Dio Pubblicità". Nel nostro paese infatti le stazioni pirata in FM sono
molto rare , soprattutto a causa della selvaggia assegnazione delle frequenze e delle potenze usate dalle
radio "ufficiali" (mai meno di alcune decine di kw) che non permettono alle nostra mini-stazioni di farsi
ascoltare bene. Un studio accurato delle frequenze occupate e non (spesso infatti ci sono alcune stazioni
che non trasmettono per problemi tecnici o i lasciandoci così una frequenza libera per i nostri scopi) permette comunque di riuscire a trovare un spazio
dove poter esprimere la nostra voglia di trasmettere in libertà. I trasmettitori Fm si possono facilmente
costruire (in questo numero di Free Waves alleghiamo un interessante progetto di tx da 3 watt) oppure si
possono trovare usati (per cercarli bisogna controllare i rivenditori di materiale per broadcasting FM) e le
antenne sono di solito piccole e facilmente occultabili. Tutto ciò fa si che una stazione pirata FM può essere
operata anche da una sola persona direttamente da casa sua. I rischi che si corrono trasmettendo in FM
sono decisamente maggiori rispetto alla trasmissioni in onde corte in quanto la localizzazione del nostro
segnale "libero" può avvenire in pochi minuti e quindi le nostre trasmissioni devono essere brevi e
soprattutto con una frequenza non regolare. Le situazioni più classiche in cui si possono attivare questo tipo
di stazioni sono rave, feste in case occupate o altre situazioni in cui il periodo di trasmissime è decisamente
ridotto e dove il posto in cui si trasmette può' variare in fretta. Stanno nascendo, soprattutto in Gran
Bretagna, delle stazioni pirata FM mobili legate alla scena tekno-ravers che vengono attivate nelle situazioni
piu’ varie. Classico e’ l’esempio dei raves-travellers che utilizzano micro stazioni da poche decine di watt
installate sui loro camion e che permettono di diffondere nella zone circostante i loro accampamente sia le
novita’ musicali del underground trance & tecno sia le notizie riguardanti rave e situazioni illegali che non
potrebbero essere veicolate dai media tradizionali (ricordiamo qui che in Inghilterra esiste tutta una
legislazione riguardante il controllo e la respessione dei rave e di tutte le altre colture spontanee, il
tristemente famoso Criminal Justice Bill). Questo tipo di stazioni trasmettono comunque anche da postazioni
fisse in citta’ e di solito hanno palinsetri monotematici e quindi è molto facile ascoltare stazioni che irradiano
solo jungle oppure solo black music.
TRASMISSIONI IN ONDE CORTE
Questo tipo di trasmissioni hanno una lunga storia, infatti le prime stazioni radio pirata in onde corte
compaiono in Inghilterra nei primi anni 60 allestite su vecchie navi mercantili ormeggiate in acque
internazionali intorno alla penisola inglese. Per anni da queste carrette naviganti trasformate in veri e propri
studi radiofonici (le antenne spesso erano altre più di 30 metri) hanno diffuso programmi in tutta Europa fino
all'inizio degli anni 80 quando una legislazione europea molto più rigida ne ha segnato la fine chiudendo per
sempre l'epopea del off-shore pirate radio. Continuano invece a essere attive decine di stazioni pirata in onde
corte , soprattutto dal nord Europa, che trasmettono dai posti più strani e che riescono a diffondere
nonostante le piccole potenze utilizzate il loro segnale in tutto il continente. Queste stazioni sono attive
soprattutto nel week-end (la Domenica mattina e' il momento più opportuno per ascoltarle) e trasmettono di
solito musica nei generi più vari , da quelle techno-only fino ad arrivare a palinsesti interamente occupati da
jazz o black music. I rischi che si corrono ad operare una stazione pirata in onde corte sono minori rispetto
all'FM in quanto la localizzazione del segnale e' più difficile e lunga da effettuare, rimane comunque il
problema di non poter trasmettere da casa in quanto i trasmettitori HF generano disturbi che renderebbero
televisioni e telefoni inutilizzabile nell'arco di decine di metri facendo si che tutto il vicinato sia informato
della nostra attività di radioperatori pirata.
I trasmettitori HF sono più difficili da realizzare e quindi si opta spesso verso la modifica di apparecchi per
radioamatori che permettono inoltre di avere una potenza accettabile (oltre i 50 watt); molta attenzione deve
essere fatta, operando in onde corte, alla qualità del segnale audio in quanto la modulazione AM usata e le
basse potenze rischiano di rendere diventare intelligibile il nostro segnale.
Per iniziare l'attività in onde corte e' consigliabile mettersi in contatto con altre emittenti (compito principale
di questa fanzina è anche fare circolare indirizzi di radio pirata) in modo da poter fare trasmettere a loro i
nostro primi programmi via relay e naturalmente aprire una casella postale (magari in un paese un po'
distante
da dove si trasmette) da usare per le conferme di ascolto che arriveranno dopo le nostre trasmissioni. E'
importante ricordare che le nostre trasmissioni, anche con potenze relativamente basse (una decina di watt),
possono essere ascoltate in tutta Europa e quindi e' necessario usare la lingua inglese ed controllare bene la
frequenza utilizzata in trasmissione per evitare di interferire altre stazioni. Le bande migliori da utilizzare
sono :
41 metri : 7300 - 7500 Khz - 48 metri : 6199 - 6310 Khz (da usarsi nelle ore diurne)
75 metri : 3898 - 3950 Khz (usate in prevalenza nelle ore serali - notturne).
Le bande appena elencate corrispondono di solito a porzioni dello spettro HF dove vi e' poca attività' radio in
modo da poter trasmettere su frequenze libere o quasi.
In entrambi i casi ,cioè sia per le trasmissioni FM e sia per quelle in onde corte, e' utile riuscire a promuovere
nel modo migliore le proprie trasmissioni. Questo può avvenire comunicando a varie fanzine o news-letter su
internet l'inizio delle proprie trasmissioni oppure in maniera più "locale" collocando anonimi biglietti
informativi nei punti nevralgici (negozi di dischi, locali, bar) della proprio città. Attenzione comunque a non
pubblicizzare troppo chi realmente trasmetterà (sia nel caso che siate da soli sia se agite come équipe di
radioappassionati) e soprattutto non rivelare mai la posizione del trasmettitore per non trovarsi i tecnici
dell'Escoposte già piazzati prima che voi iniziate i vostri programmi...
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