La mostra si svolge al Vittoriano, il monumento nazionale a Vittorio Emanuele II in Roma. Questa iniziativa intende dare al visitatore un'occasione per conoscere, informarsi, riflettere. Nella radio si fondono oggi nuovi interessi per riscoprirla e nuovi interessi verso le tecnologie del passato; quest'ultimo aspetto rientra nella generale riscoperta per alcuni valori tradizionali della cultura e per l'archeologia tecnologica. La radio che comunica e che informa, la radio che salva ed aiuta, la radio che diverte e distrae, senza mai richiedere condizioni al contorno di tempo e di spazio, credo meriti tutta la nostra attenzione. Attraverso lei il nostro rispetto, la nostra ammirazione e il nostro interesse per Marconi si manterranno nel tempo, aiutandoci a capire la dinamica, la grandezza, ma anche i limiti di uno
sviluppo tecnologico slegato dai valori di libertà, autonomia ed umanità.
Luigi Campanella
La mostra dedicata a Marconi e ai Cento Anni della Radio, che il Gruppo Prospettive ha organizzato, rappresenta un ulteriore
momento di conferma e di crescita della propria filosofia di lavoro. L'opportunità di realizzare una manifestazione che ha interessato la comunicazione e la tecnologia con incalcolabili conseguenze sulla cultura del nostro secolo, e sulla figura di Marconi, l'inventore, scienziato ed imprenditore che questa rivoluzione ha avviato e seguito nei suoi primi decenni, ha offerto al Gruppo Prospettive l'occasione per realizzare una nuova iniziativa capace d spettacolarizzare e quindi di meglio divulgare contenuti di indubbio rilievo storico e scientifico.
L'operazione è stata condotta con la preoccupazione primaria di garantire lo spessore qualitativo ed il rigore scientifico ed informativo. Grazie all'impegno e all'entusiasmo profuso la mostra rappresenta una testimonianza rigorosa ed equilibrata e, quindi, una finestra aperta sull'opera e la personalità di Marconi.
Alessandro Nicosia
1895 - 1995: cento anni nei quali la storia dell'umanità è stata profondamente segnata da una invenzione, la Radio, che un giovanissimo Guglielmo Marconi fece nei pressi di Bologna, sua città natale.
L'impego della maiuscola nello scrivere la parola radio ha qui lo scopo di porre in evidenza che con tale parola si vogliono indicare tutte le conseguenze, dirette ed indirette, che sono derivate da quando Marconi fece i suoi primi esperimenti, dalla radiotelegrafia alla radiofonia, dalla televisione al radar, dalla radionavigazione alle applicazioni industriali e medicali, dalla radioastronomia alla possibilità di indagare l'universo intorno a noi.
Questa esposizione racconta anche in modo visivo quanto è avvenuto in questi "Cento Anni di Radio" ed aiuta a rcordare le difficoltà superate, le vittorie conseguite, i veri e propri momenti di gloria vissuti da chi della radio e dei suoi sviluppi è stato artefice.
La mostra si propone anche di avviare un discorso, che potrà continuare negli anni a venire, avente come argomento la situazione attuale e i possibili sviluppi di un settore tecnico-scientifico che muovendo dalla radio si allarghi sino a comprendere tutto quanto fa riferimento al mondo dell'elettronica.
Gian Carlo Corazza
Cento anni di radio, cento anni di trasformazioni nella comunicazione e nella vita sociale, dai primi segnali marconiani alle telecomunicazioni del presente e del futuro: se i satelliti e le sonde spaziali rispondono ai comandi inviati da terra, se ci inviano informazioni e immagini non solo dalla terra, ma di corpi celesti lontani, questo è possibile grazie alla straordinaria invenzione marconiana. Ma se la radio fosse solo questo, i suoi cento anni non sarebbero sentiti come una cosa che riguarda tutti: il fatto è che la capacità di controllare le onde radio ha cambiato la nostra vita quotidiana, le nostre abitudini, il nostro modo di informarci e di divertirci. Per rendersene conto basta provare a immaginare (ma è davvero possibile?) un mondo senza radio.
Desidero esprimere il saluto e la gratitudine della città di Roma al Comitato nazionale per le Celebrazioni del Centenario della Radio, alla Fondazione Marconi e al MUSIS (Museo della Scienza e della Informazione Scientifica in Roma) per aver promosso l'iniziativa; ai curatori, al Gruppo Prospettive e agli enti organizzatori e collaboratori per la realizzazione della mostra e del catalogo; alla Soprintendenza ai beni culturali, alle autorità militari, alla presidenza dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano e alla direzione del Museo centrale del Rosorgimento, per aver
concorso, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo, al conseguimento di questo importante risultato.
Francesco Rutelli
Una serie di fotografie prese dal catalogo della mostra:
Presidente MUSIS, Università di Roma La Sapienza
Presidente Gruppo Prospettive
Presidente Fondazione Guglielmo Marconi
Sindaco del Comune di Roma
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